di Franco Bacciolo
PADOVA - VENEZIA 0-0
PADOVA: Cano; Carbone, Giovannini, Faisca, Falsini; Bovo (31'st
Baccolo), Pederzoli (39'st Baù), Lewandowski; Filippini (14'st Di
Nardo), Varricchio, Rabito. All.: Sabatini
VENEZIA: Aprea 7, Semenzato 6,5, Lebran 6,5, Gardella 7, Anderson 7,
Collauto 6,5, Bono 6,5, Drascek 7, Poggi 6,5 (32'st Corradi 5,5),
Ibekwe 6 (50'st Momentè ng), Malatesta 5,5 (15'st Ruffini 6). All.:
Serena
Forse il Padova avrà fatto qualche azione ficcante in più, ma di certo il Venezia non è stato per niente a guardare.
Ne è uscita una partita piacevole in cui le due squadre non si sono
risparmiate (lo sta a dimostrare il gran prodigarsi per i crampi
accusati soprattutti dai padovani).
E, se vogliamo proprio fare la conta dei "quasi gol" ci accorgiamo che
gli arancioneroverdi hanno una buona sequela di rammarichi che può
tranquillamente fare il paio con quella dei biancoscudati.
Un palo per parte: Poggi al 4'pt, Varricchio al 34'pt (traversa) e
tante occasioni salvate o mancate di poco. Per esempio quella
conseguente al palo stesso di Poggi in cui il tiro a botta sicura di
Drascek ha trovato la deviazione con la punta del piede del portiere
Cano in caduta.
Oppure
nell'azione conseguente alla traversa di Varricchio in cui Aprea ha
dovuto abbandonare i pali e ben tre padovani si sono trovati la porta
spalancata ma hanno dimenticato il pallone in mezzo all'area.
E i salvataggi dell'ultimo momento?
Aprea para benissimo in angolo su tiro di Rabito al 13'pt.
Aprea esce a valanga su Filippini e intercetta il tiro aereo scoccato da due passi al 21'pt.
Cano salva su gran cross di Anderson al 45'pt.
Altro salvataggio di Aprea al 12'st.
Cano si salva con grande abilità sul tiro pericoloso e ravvicinato di Ibekwe al 13'pt.
Cano salva sul primo palo un velenoso cross di Corradi fuggito in velocità al 38'st.
Ancora Corradi fugge, entra in area, si avvicina pericolosamente a Cano
ma il recupero di Lewandowski in angolo sventa la minaccia al 40'st.
Lebran sporca quel poco che basta un tiro dal limite di Varricchio al
42'st, con lo stesso Rabito che colpisce da fuori e trova Aprea a
ribattere in tuffo al 44'st.
Facciamo venia del gran numero di tiri fuori o appena alti da entrambe le parti.
Quindi se c'è una sola ingiustizia in questo risultato è quella di
vedere la partita finire 0-0 a fronte della mole di azioni e tiri degni
di miglior premio.
Ritornando a considerazioni di insieme, occorre dire che il Padova è
stato anche stasera quella temibilissima formazione di attaccanti da
schianto che si sapeva. Mentre il Venezia, anche nella parte offensiva
ha fatto la sua degnissima figura. Ma soprattutto gli arancioneroverdi
non hanno mai abdicato a costruire il gioco. Non abbiamo dati in merito
ma forse il maggior possesso palla se l'è aggiudicato proprio la
squadra di Michele Serena.
Il quale Serena ha diretto, al solito, con grande lucidità la manovra ed ha ottenuto il 100% dalla maggior parte dei suoi.
Suoi che hanno avuto nell'insuperabile Aprea il più grande dei
baluardi, a cui ha fatto sponda un superbo Gardella e un pendolino
inesauribile sulla fascia sinistra moto perpetuo Anderson.
Il centrocampo è stato il trionfo di Davide Drascek che tra i due e
giustemente temuti grandi ex Bovo e Pederzoli ha fatto prevalere la sua
forza leonina.
Ci limitiamo ai super, ma tutto il complesso ha funzionato come un'orologio svizzero.
Un'altra conferma che questo Venezia merita ben di più di quanto non faccia vedere la classifica.