La
Lucchese non ha depositato la fidejussione bancaria di 207mila euro e
gran parte della documentazione necessaria per iscriversi al prossimo
campionato. I 22mila euro per la domanda di iscrizione e servizi, non
garantiscono altro che una lenta agonia. La cordata Fanciullacci torna
al tavolo delle trattative con il patron Fouzi Hadj. Ma la fine del
club rossonero appare sancita.
Finisce forse
oggi l’agonia della malandata Lucchese Libertas. Come preventivato, la
società rossonera del presidente Fouzi Hadj non ha presentato la
fidejussione bancaria di 207mila euro. E, quindi, può definitivamente
chiamarsi fuori dal calcio che conta. Inutile, o quasi, il deposito dei
22mila euro per iscrizione e servizi di serie C. I più incalliti
attenderanno ancora sino al 5 di luglio quando, presentando tutta la
documentazione corredata dai pagamenti e spettanze varie (circa
3milioni), la Lucchese potrebbe rientrare in gioco.
Ma
si tratta solamente di utopia. Una società che di fatto non ha un CdA,
che non ha presentato liberatorie e fidejussione, che non ha ripianato
alcun tipo di debito, come può in quattro giorni ottemperare a tutto
questo? La prova provata, sotto agli occhi dei tifosi sempre più
inferociti, è data proprio dalla mancata presentazione della
fidejussione. Se non si è stati capaci di reperire questa somma, modica
rispetto all'entità dei debiti, non si può umanamente pensare positivo.
C’è
poi la questione dei libri contabili che, come noto, si trovano nelle
mani della GdF e le cui risultanze potrebbero condurre la
documentazione verso altre strutture. Insomma, signori, la Lucchese
Libertas 1905 non esiste (quasi) più. Ne è consapevole anche la
cordata, con a capo Fanciullacci, che sta tentando di salvare il
salvabile e si sta attivando per chiedere l’affiliazione al Campionato Nazionale
Dilettanti (serie D). Ebbene si, serie D. Perché, allo stato attuale,
non vi sono altre scappatoie. Infatti, il fallimento della Lucchese
Libertas 1905 potrebbe far scivolare i colori rossoneri ancora più in
basso.
Tale e tanta la rabbia dei tifosi che, sui vari siti e sui muri del tifo organizzato rossonero, non si leggono
altro che parole di sconforto e di dissenso condite da rabbia pura. Il
sentimento che ti prende quando ti senti impotente di fronte a
un'ingiustizia. I tifosi, le vere vittime di questo sfacelo messo a
segno da molta incompetenza unita a un disarmante dilettantismo.
Gli
autori di questo dramma sportivo saranno, più che verosimilmente,
tenuti a dare spiegazioni di questo fallimento nelle opportune sedi.
Dalle quali potrebbero anche scaturire decisioni che, in situazioni
abbastanza simili, hanno portato anche a provvedimenti eclatanti. Una
magra consolazione per i tifosi rossoneri che, verisimilmente da oggi,
possono dire addio al calcio professionistico dopo tanti anni di
soddisfazioni.
Un addio, dunque? E' probabile di si, anche se
con la speranza di una risalita per la quale non mancheranno difficoltà
neanche alla Lucchese così come accaduto ad altrettante importanti
società calcistiche che da anni cercano di tornare al calcio che conta.
Ma che, ancora oggi, devono fare i conti con i danni di allora.
Stefano Cordeschi
http://www.calciopress.net/news/125/ARTICLE/4949/2008-06-30.html
Pubblicato il 30/6/2008 alle 18.9 nella rubrica Lucchese.