17 novembre 2009
Portogruaro Taranto 1-0 - Colpiti e affondati. Che fine ha fatto il Taranto da serie B? - febbrea90.com
di Enrico Losito - 15/11/2009
Portogruaro
VE (dal nostro inviato) - Trasferta veneta amara per il Taranto. Allo
stadio Mecca di Portogruaro gli ionici vengono colpiti ed affondati, al
12’ della ripresa, da una rete del goleador granata Altinier. I padroni
di casa vincono 1-0 e scaraventano la compagine rossoblù fuori dalla
griglia playoff. È un episodio a condannare il Taranto: una distrazione
della retroguardia ionica su calcio da fermo. Dopo lo svantaggio,
Migliaccio e compagni hanno reagito con poca lucidità e tanta
approssimazione, dando la possibilità, agli uomini del tecnico Calori,
di trovare le giuste contromosse e mettere in ghiaccio il risultato. Il
miglior Taranto si è visto a tratti: ovvero quando la manovra di gioco
viene impostata palla a terra. Russo si conferma una pedina preziosa
nello scacchiere tattico di Brucato. Ma, uno dei grossi problemi del
Taranto rimane la fase di finalizzazione. Serve un’immediata scossa,
perché domenica prossima ci sarà la seconda gara esterna consecutiva a
Lanciano.
Schieramenti.
Il Portogruaro viene schierato da mister Calori con il 4-3-1-2: in
attacco Altinier vince il ballottaggio con Bocalon, che finisce in
panchina. Dall’latra parte Brucato schiera i suoi uomini con il
4-3-1-2: in difesa il rientrante (da squalifica) Calori al posto di
Imparato; mentre a centrocampo Mezavilla sostituisce il febbricitante
Quadri nel ruolo di mediano con il conseguente innesto di Felci
sull’out di destra e lo smistamento di Giorgino sul lato mancino.
Cronaca.
Nei primi minuti granata subito aggressivi, ma è il Taranto al 3’ a
creare la prima occasione con una conclusione dalla distanza di
Mezavilla, che termina abbondantemente oltre la traversa. Ancora jonici
in avanti al 9’ con un diagonale di Corona che viene però bloccato dal
portiere Rossi. Più tardi anche Giorgino, sugli sviluppi di una
punizione di Correa, tenta la fortuna da fuori area con la palla che
sorvola la traversa. Al 20’ gli amaranto protestano per l’annullamento
di una rete realizzata da Altinier in posizione di fuorigioco. Un
minuto più tardi è invece Vicente per i veneti a sparare una bordata
dai venticinque metri che termina alle stelle. Il Portogruaro si rende
pericoloso al 22’: Gotti crossa dalla destra per l’inzuccata di
Altinier che si spegne fra le braccia di Bremec. Pericolosissimi in due
circostanze gli uomini di Calori dopo la mezz’ora: prima al 34’, al
culmine di un’azione insistita è D’Alterio, uno degli ex di turno, a
scoccare un destro che fa la barba al palo. Un minuto dopo, tocca ad
Altinier, servito da Scozzarella, cogliere la traversa dopo aver
sfruttato un indecisione tra Migliaccio e Bremec. Gli ospiti cercano di
alleggerire la pressione al 39’ grazie ad un diagonale di Corona
sventato da Rossi e tre minuti dopo dilapidano una clamorosa palla-gol:
Russo parte in contropiede, dialoga con Corona, che innesca Correa.
L’argentino, tutto solo davanti a Rossi, tira debolmente agevolando la
presa dell’estremo difensore avversario. E’ l’ultima occasione di una
prima frazione tirata, ma giocata dalle due squadre più sui nervi che
con raziocinio. I rossoblù cominciano la ripresa con il piglio giusto:
al 1’ Corona scarica un violento destro dal limite che si spegne di
poco al lato. Stessa sorte al 5’ per il destro dell’amaranto Cunico.
All’ 11’ il solito Altinier, imbeccato da un traversone dalla sinistra
di Espinal, impegna di testa Bremec. E’ l’azione prodromica alla rete
del Portogruaro che giunge al 12’: Scozzarella batte un corner pescando
l’incornata vincente di Altinier. Primo cambio della gara al 14’: il
tecnico Calori getta nella mischia il giovane Puccio al posto di
Scozzarella. Doppia sostituzione per gli jonici al 20’: Lolli e Scarpa
avvicendano rispettivamente Calori e Felci. Mister Brucato cambia
modulo: la squadra si sistema con il 4-3-3 e cercano di reagire: al 22’
la punizione mancina di Correa trova la presa sicura di Rossi. Altra
sostituzione per i veneti al 27’: esce Altinier, entra Bocalon. Ultimo
cambio nelle fila del Taranto al 31’: Innocenti subentra a Corona
facendo mutare nuovamente l’assetto che diventa 4-2-3-1. Al 36’
confusione in area amaranto, né approfitta Innocenti che colpisce di
testa con palla che finisce oltre la traversa. Risponde il Portogruaro
con un diagonale di Puccio che finisce al lato. Al 40’ miracolo del
portiere Rossi sulla sventola dal limite del tarantino Nicola Russo.
Ultimo cambio al 41’ per mister Calori: Specchia avvicenda Cunico. Al
48’ Bocalon in azione di ripartenza chiama all’intervento il portiere
Bremec. E’ l’ultima azione da segnalare dell’incontro. Dopo 5 minuti di
recupero l’arbitro sancisce la fine delle ostilità con il tripudio
della tifoseria di casa, che riassapora la vittoria dopo due sconfitte
consecutive.
TABELLINO
PORTOGRUARO (4-3-1-2):
Rossi; D’Alterio, Madaschi, Siniscalchi, Gotti; Scozzarella(14’s.t.
Puccio), Vicente, Espinal; Cunico(40’s.t. Specchia); Marchi,
Altenier(27’s.t. Bocalon). A disposizione: Marcato, Pondaco, Fusciello,
Scapuzzi. All. Calori.
TARANTO (4-3-1-2):
Bremec; Calori(20’ s.t. Lolli), Viviani, Migliaccio, Bolzan;
Felci(20’s.t. Scarpa), Giorgino, Mezavilla; Correa; Russo, Corona(31’
s.t. Innocenti). A disposizione: Barasso, Imparato, Berretti, Prosperi.
All. Brucato
Arbitro: Ferraioli di Nocera Inferiore (ass.ti: Ricci di Reggio Emilia – Tino di Milano)
Marcatori: 12’ s.t. Altinier(P) Ammoniti: Cunico, Rossi, Siniscalchi per il Portogruaro; Bolzan, Viviani per il Taranto.
Angoli: 5-4 per il Portogruaro
Spettatori: 1200 (300 tifosi ospiti) Sala stampa di Portogruaro Taranto - Brucato contento del primo tempo, Mr. Calori raggiante
di Enrico Losito - 15/11/2009
Portogruaro VE (dal nostro inviato) - “Il miglior primo tempo della mia gestione”. Le parole sono del tecnico jonico Giuseppe Brucato, che malgrado la sconfitta appare sereno nell’immediato dopo-gara. “Purtroppo abbiamo pagato la rete subita, ci ha tagliato le gambe e la nostra reazione è stata in apnea”. Infatti la reazione rossoblu è parsa disordinata. Un aspetto che dovrà sicuramente essere limato in futuro: ”Sicuramente
dobbiamo valutarlo e lavorare per migliorarlo. La reazione, quando
incassiamo una marcatura, deve essere più lucida. Comunque non è facile
cambiare modulo a partita in corso, questo magari ci ha fatto perdere
lucidità. Avremmo potuto passare in vantaggio con Correa e
probabilmente vincere l’incontro. Invece torniamo a casa con le pive
nel sacco. In ogni caso la sconfitta non deve ridimensionarci. A tal
proposito non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi: abbiamo
alternato giocate sulle fasce a penetrazioni centrali. Per quanto mi
riguarda preferisco giocare male, come avvenuto nella gara contro la
Cavese, e vincere e non il contrario come è accaduto nella gara
odierna. La partita? Tirata per entrambe le squadre nel primo tempo.
Naturale perdere lucidità nella ripresa. La delusione dei tifosi giunti
in Veneto? La comprendo, ma siamo più rammaricati noi ed il nostro
presidente”. La chiosa finale lascia trasparire un ottimismo quasi incondizionato: ”Se giocheremo sempre con questo piglio faremo strada e punti”. Malgrado
il pensiero positivo del tecnico rossoblù, resta la macchia della prima
sconfitta incassata dal Taranto della sua gestione ed una rete parsa
evitabile.
A fornire spiegazioni sulle circostanze del gol è capitan Migliaccio: “Purtroppo
sull’angolo è stato perso di vista un avversario, ovviamente non posso
dire da chi. Ma Altinier è stato bravo. Il futuro? A marzo valuteremo
la classifica, questa sconfitta è stata condizionata da un episodio.
Anche i campionati possono mutare grazie ad un episodio, come ad
esempio è accaduto a noi due stagioni fa. Ci serve solo la scintilla
per farci esplodere”. Diversa naturalmente l’atmosfera in casa veneta.
Non nasconde la sua felicità Salvatore D’Alterio, uno degli ex della gara, che comunque non disdegna un tuffo nel recente passato: “Mi
fa piacere incontrare dei vecchi amici. A Taranto ho trascorso due anni
bellissimi e probabilmente non sarei andato via. Dall’altra parte,
però, ho cercato di dare il massimo per la mia attuale squadra”. Sicuramente
il divorzio con il bravo difensore campano e il sodalizio tarantino
non è stato indolore, ma Sasà sembra avere messo tutto alle spalle:
“Non provo alcun rancore, del resto la vecchia dirigenza è andata via.
Certo mi spiace essere stato ceduto per ragioni extracalcistiche. Ma
ormai è tutto passato. Il Taranto? Non ho visto una brutta squadra,
magari hanno giocato a sprazzi. In ogni caso credo che non sia facile
cambiare radicalmente la rosa. I tifosi dovrebbero avere un po’ di
pazienza. Conosco bene la piazza di Taranto, so quanto è esigente,
sopratutto le pressioni sono davvero notevoli”.
Da un ex all’altro il passo è breve. Malgrado il dominicano Espinal sia stato il classico “oggetto misterioso” sbarcato in riva allo jonio. “E’
vero ho giocato pochissimo, ma avevo solo diciannove anni. Tra l’altro
mi ammalai e fui costretto a tornare nel mio paese. Comunque a Taranto
sono stato bene. La gara odierna? Dovevamo vincere a tutti i costi per
riscattare le due sconfitte subite con Ternana e Spal”. Il
centrocampista centroamericano è stata una spina nel fianco della
retroguardia jonica ed a volte ha dato l’impressione di cercare
l’errore di Calori (suo dirimpettaio): “Ho cercato spesso l’uno contro uno, in quanto avevamo dei moduli speculari. In tal modo potevo creare superiorità numerica”.
Raggiante e sorridente il trainer dei granata Calori, che sembra avere scacciato i fantasmi delle ultime due sconfitte consecutive: “Nelle
ultime due gare non meritavamo la sconfitta. Nell’incontro di oggi ci
siamo riscattati, malgrado una prestazione non eccelsa. La partita è
stata risolta da un episodio, ma noi siamo stati bravi a tenere a bada
la reazione del Taranto ed a rimanere corti. E’ affascinante affrontare
una squadra come quella pugliese, soprattutto per quei 6-7 ragazzi che
sono esordienti in Terza serie. Sono soddisfatto perché la squadra ha
seguito le direttive che avevo dato in settimana. La nostra
aggressività è stata decisiva? E’ stata una componente, ma
personalmente allargherei il discorso: abbiamo sempre cercato di
produrre calcio con delle buone trame di gioco e siamo stati pericolosi
in ripartenza. Il Taranto? L’ho visto bene. Possiede individualità
importanti come Corona, Correa, Innocenti e il giovane Russo. Se la
giocherà fino alla fine, come, del resto, faranno le altre formazioni
di vertice. Attenzione, però, alle pressioni dell’ambiente tarantino:
non voglio fare l’uccello del male augurio, ma a conti fatti potrebbero
risultare determinanti in senso negativo. Ovviamente spero per il
Taranto che ciò non accada”. Taranto Sì, Taranto No! E Portogruaro diventa la... "Terra dei cachi"
di Francesco Friuli - 16/11/2009
Il
Taranto esce con le ossa rotte da quel di Portogruaro. Non tanto per il
punteggio, quanto per il gioco messo in mostra dai rossoblù. Brucato
ripropone l'ormai classico e non collaudato 4-3-1-2. Il tecnico
siciliano ha definito la prima frazione di gioco come la migliore della
sua gestione. Un fondo di verità c'è in queste sue parole: palla a
terra, la squadra ha ben impressionato. Gli ionici, sempre nel primo
tempo, hanno giocato larghi, mostrando qualche segnale di novità.
Tuttavia i bei propositi messi in mostra nei primi minuti di gara, non
sono stati capitalizzati. Sui piedi di Correa capita l'occasione più
ghiotta di tutta la partita: solo davanti al portiere, l'argentino ha
sprecato malamente l'azione da gol costruita con la collaborazione da
Russo e Corona. Fin qui, parafrasando una canzone di Elio e le storie
tese, il “Taranto Sì”.
Ci si aspetta nella
ripresa una squadra in grado di schiacciare l'avversario nella sua metà
campo. Invece a scendere in campo è il “Taranto No” , al quale vengono
a mancare gli occhi della tigre. Il Portogruaro, allenato da Calori, ex
difensore che faceva della praticità il suo credo, colpisce sfruttando
la dormita difensiva di Migliaccio e Viviani. Uno a zero e match in
ghiaccio. Ed i rossoblù? Reazione molle, senza un minimo di costrutto:
insomma una squadra apatica. Bolzan se nel primo tempo un cross era
riuscito ad effettuarlo, nella ripresa si trasforma in un telefonino
all’interno di un’area senza segnale: irraggiungibile.
Mezavilla corre, corre
e corre come la "Locomotiva" di Francesco Guccini. Anzi di più e per
giunta inutilmente. L'ingresso in campo di Lolli porta maggiore corsa
sulla corsia esterna di destra. L'italo-iraniano dimostra di esser
pronto per un impiego full time. Felci è utile alla manovra, dovrebbe
addirittura restare in campo fino alla fine, soprattutto quando il
Taranto si rimodula. Gli ionici, infatti, sul finale di gara passano al
4-2-3-1, modulo caldeggiato da qualche settimana anche dalla nostra
webzine.
Brucato ammette da
parte dei suoi uomini alcuni problemi nell'adattarsi ad un
atteggiamento tattico diverso. Questo più che un problema è una grave
pecca: i rossoblù si rivelano una squadra statica. La parola duttilità
è assolutamente un'utopia in casa tarantina. Paradossalmente, il
4-2-3-1, con Innocenti unica punta, crea nei minuti finali del match un
certo imbarazzo alla retroguardia granata. Il trainer tarantino, dopo
aver avuto coraggio a cambiare in corsa, dovrà avere lo stesso spirito
per rivoluzionare il suo impianto di gioco sin dall'inizio del match.
Una scelta che potrà rivelarsi utile per tornare alla vittoria.
Correa, nel ruolo di
trequartista, non sta rendendo. Che senso ha continuare su un raccolto
che dona solo spine e nessun frutto? Perchè non provare qualcosa di
diverso, senza estromettere l'argentino ex Lazio? Tocca ora a Brucato
trarre le giuste conclusioni. Portogruaro ieri, infatti da terra di
conquista, si è trasformata nella “Terra del cachi”.
Una nota di colore in
conclusione: i 300 tifosi giunti dalla Puglia e da ogni parte d'Italia.
Per essi la sconfitta è stata una pugnalata al cuore. Vedere una intera
grandinata “pittata” di rosso e di blu nel Nord-Est, è stato uno
spettacolo che mancava da tanto, troppo tempo. La speranza è di vedere
sempre più partite con i tifosi del Taranto in trasferta i quali, però,
vorrebbero essere ripagati con una moneta diversa e che possibilmente
non sia fuori corso .
Che fine ha fatto il Taranto da serie B?
di Francesco Vozza - 16/11/2009
Il
Taranto esce con le ossa rotte dalla trasferta di Portogruaro. La
formazione del presidente D’Addario, allo stadio Mecchia, incassa una
sconfitta di misura, 1-0, mostrando tutti i propri limiti strutturali.
È il bomber granata Altinier a segnare la rete decisiva che riporta il
Taranto fuori dalla griglia playoff. In certi frangenti la manovra
ionica è sembrata confusa e soprattutto poco incisiva sotto rete.
Eppure nel corso del primo tempo gli undici di Brucato hanno sfiorato
il vantaggio, ma l’argentino Correa, solo davanti all’estremo difensore
granata, non è riuscito a replicare quanto fatto sei giorni prima allo
Iacovone. Non sono bastati gli spunti di Russo e l’abnegazione di
Giorgino.
È servito poco al
Portogruaro del tecnico Calori per vincere la partita: i veneti, su
calcio d’angolo, hanno sfruttato un errore di marcatura della difesa
ionica e hanno gestito la seconda frazione di gioco difendendo il
vantaggio con molta più cattiveria agonistica rispetto ai rossoblù.
Migliaccio e compagni continuano a mostrare segnali preoccupanti anche
dal punto di vista mentale.
Il Taranto è una
formazione senza personalità e incapace, nei momenti chiave della
partita, di dominare l’avversario. Delusione sugli spalti per i quasi
300 sostenitori di fede ionica. Quest’ultimi, nel post partita, hanno
applaudito solo il giovane Russo respingendo il resto della squadra.
Inoltre, nel corso della serata, i tifosi hanno fatto perdere il treno
alla squadra contestata duramente nella stazione di San Donà di Piave.
In molti si domandano: che fine ha fatto il Taranto da serie B?
Domenica prossima andrà in scena la seconda trasferta consecutiva: questa volta a Lanciano. Le pagelle di Portogruaro Taranto
di Maurizio Mazzarella - 15/11/2009
BREMEC
– Sul gol di Altinier può fare poco, perché l’attaccante di casa sfugge
alla difesa ionica. Quando viene chiamato in casa si fa trovare pronto:
6
CALORI – Spinge fino
all’eccesso nella fase di possesso, lasciando spesso sguarnita la
propria zona di competenza quando il Portogruaro attacca. Grave
l’errore sul retropassaggio a Bremec nel primo tempo: 4,5
MIGLIACCIO – Sul gol
di Altinier saltano le marcature e le responsabilità sono da dividere
per tutto il reparto. Rispetto ai compagni, gioca una gara più arcigna:
5,5
VIVIANI – Sembra
spesso teso e nervoso, tanto che in alcuni frangenti compie dei falli
ingenui sui propri avversari. E’ poi nella sua zona che il Portogruaro
sembra più insidioso con Cunico: 5
BOLZAN – Non spinge
quasi per niente, soffrendo con costanza gli avversari che si presenta
nella zona di sua competenza, in alcuni momenti sembra anche poco utile
al gioco complessivo: 5
FELCI – A differenza
delle prestazioni precedenti, risulta maggiormente utile alla manovra
del Taranto, acquisendo coraggio gradatamente. Sarebbe stato meglio
mantenerlo in campo: 5,5
GIORGINO – In questo
momento della stagione, è certamente indispensabile per questo Taranto.
Gioca con grande grinta e carisma, assolutamente un esempio: 6
MEZAVILLA – Sul
piano del gioco sembra spesso confuso e poco concentrato, rifugiandosi
il più delle volte in falli banali, però cerca sempre la porta, anche
se non fa parte delle sue caratteristiche principali: 5,5
CORREA – Ancora una
volta gioca una gara al di sotto di quelle che sono le sue reali
potenzialità. Sbaglia un gol facile nel primo tempo e quasi sempre si
ha la sensazione che questo modulo lo stia caricando di responsabilità
eccessive: 5
CORONA – Gioca
troppo decentrato, quindi lontano dalla porta avversaria e tra le sue
caratteristiche c’è anche quella di provare a segnare. Ci prova, ma non
ci riesce: 5,5
RUSSO – Tiene alta
la squadra, punge costantemente gli avversari quando il pallone finisce
tra i suoi piedi, nel secondo tempo costringe il portiere avversario al
miracolo: 6
LOLLI – Entra nella
ripresa e spinge nella giusta misura mantenendo gli equilibri della sua
zona inalterati, merita di giocare di più: 6
SCARPA – Entra nella
ripresa ed il tempo a sua disposizione per incidere è poco, non sembra
però entrare del tutto in partita: 5,5
INNOCENTI – Il suo ingresso dona più peso all’attacco del Taranto: 6
BRUCATO – Nel primo
tempo il Taranto gioca con maggiore personalità, anche se manca
concretezza in attacco ed in difesa un’ingenuità si sarebbe potuta
pagare a caro prezzo. Nella ripresa si parte bene, ma il gol avversario
fa perdere alla squadra lucidità: 5
L’ARBITRO – Direzione corretta, priva di eccessive sbavature: 6
IL PORTOGRUARO – Nel
primo tempo sembra disordinato, ma non consente comunque al Taranto di
trovare la via del gol. Nella ripresa trova il vantaggio su palla
inattiva e lo difende, provando a colpire in contropiede. Gioca la gara
che doveva dopo una serie di risultati non proprio positivi: 6
fonte: febbrea90.com
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