Il presidente del Sorrento calcio, Antonino Castellano, a nome anche del suo socio Mario Gambardella, scrive al presidente di Lega
pro Mario Macalli per sottolineare la correttezza dei tifosi di
Sorrento e Cava de' Tirreni nel sentito derby disputato domenica allo
stadio Italia. La lettera è indirizzata per conoscenza alla società
della Cavese, all'Osservatorio sulle manifestazione sportive, al
Prefetto di Napoli, al questore di Napoli e al commissariato di polizia
di Sorrento. Qui di seguito, il testo integrale. Gentile Presidente, all'indomani del derby di calcio di Prima divisione di Lega
pro, Sorrento-Cavese, vorrei sottoporre alla Sua attenzione un
elemento, a mio avviso determinante, che ha caratterizzato l'intera
durata dell'evento allo stadio "Italia": lo spettacolo offerto non solo
dalle due squadre in campo, ma soprattutto dal numeroso pubblico
presente sugli spalti. La gara, come tutti i derby campani, era
particolarmente temuta alla vigilia, in virtù dell'annunciato arrivo in
costiera sorrentina di più di 1.200 tifosi ospiti. Eppure, sotto il
profilo della sicurezza e dell'ordine pubblico, tutto è andato alla
perfezione, a dimostrazione del fatto che, quando c'è organizzazione e
sinergia tra società e forze dell'ordine, le Istituzioni diventano più
forti delle solite frange di facinorosi e non devono più ricorrere a
restrizioni di sorta. In tal senso, a fine gara, ho sentito il
dovere di complimentarmi con il presidente della Cavese, Antonio
Fariello: il pubblico di Cava de' Tirreni, malgrado l'importanza della
gara e il risultato finale non certo favorevole, è stato davvero
esemplare. Anche la nostra tifoseria, che si è sempre contraddistinta
per la sua correttezza e la squisita ospitalità tipicamente sorrentina,
ha avuto modo di apprezzare lo spettacolo offerto dai sostenitori
avversari. A volte si corre il facile rischio di focalizzare
l'attenzione solo ed esclusivamente sugli episodi di violenza ed
intemperanza, non dando l'opportuno risalto ad eventi del genere. Chi
ha il potere decisionale deve sapere che ci sono luoghi in Italia dove
una partita di calcio, anche se particolarmente sentita, resta solo un
evento di sport. Ma bisogna sempre crearne i presupposti: in occasione
della gara contro la Cavese, ad esempio, la mia società ha realizzato
una serie di simpatiche iniziative promozionali per coniugare
ospitalità e sport. Per tutta la gara, i tifosi delle due squadre sono
stati "coccolati" da un'azienda specializzata nel settore dell'alta
ristorazione (Ho.re.ca. Sud), che ha offerto prelibatezze tipicamente
campane. Inoltre, a fine partita, le due società, Sorrento e Cavese,
hanno siglato, in sala stampa, una sorta di "gemellaggio": per
l'occasione, un nostro sponsor (La Badia) ha donato ai dirigenti cavesi
un tradizionale amaro sorrentino. Inoltre, vorrei sottolineare anche
l'impeccabile organizzazione delle forze dell'ordine, coordinate dal
Primo dirigente della polizia di stato, Attilio Nappi, e dal
vicequestore Francesco Zunino. Insomma, in occasione del derby contro
la Cavese, la città di Sorrento ha vissuto una splendida giornata di
sport. Dovrebbe essere sempre così, in tutte le parti d'Italia. Per
tali ragioni, anche a nome del mio socio Mario Gambardella, mi permetto
di scrivere questa lettera, affinché Lei possa rappresentare, nelle
sedi più opportune, anche esperienze del genere. Un'esperienza
edificante, un modello da esportare.
Cordialmente, Antonino Castellano Presidente Sorrento calcio Srl |