25 ottobre 2008
Pescara - Gallipoli: Trasferta vietata!
fonte: gallipolicalcio.spaces.live.com
E’
di oggi la notizia che il prefetto di Chieti ha imposto ai tifosi
gallipolini il divieto di assistere alla partita Pescara – Gallipoli
valevole per la 9^ giornata del campionato di Lega Pro 1^ Divisione. Non sono ancore chiare le motivazioni di tale divieto, a riguardo si esprime il Presidente del GALLIPOLIcalcio Vincenzo Barba:
>
<<Trovo
questa decisione assolutamente non in linea con il principio normativo
che ha conferito la possibilità ai prefetti di adottare simili
provvedimenti, dal momento che la tifoseria del Gallipoli Calcio ha
dimostrato, in tutte le occasioni, di essere corretta, sportiva ed
irreprensibile e dal momento che con i supporter del Pescara non
esistono motivi di seria contrapposizione. Perché vietare a due
tifoserie così corrette il gusto sportivo e sociale di assistere ad una
bella partita di calcio? Il senso della norma alla quale si appella il
prefetto viene ad essere totalmente snaturato, visto che è doveroso
evitare il contatto tra tifoserie “a rischio”, ma non eliminare
qualsiasi forma di giusta e corretta contrapposizione sportiva. Non
si può prevenire la violenza eliminando ogni possibilità di seguire la
propria squadra in trasferta, poiché in questo modo si esasperano ancor
di più gli animi e si snatura il portato legislativo che la legge pone
in essere. La prevenzione deve essere intesa in maniera attiva e non
passiva. Si previene la violenza consentendo il sano confronto delle
tifoserie, facendolo maturare e crescere, e non evitandolo a tutti i
costi, con il rischio di esasperare ancor di più gli animi. E’ come se
le massime autorità dell’Aviazione, per evitare incidenti, vietassero i
voli, oppure come se le più alte autorità portuali, per evitare
attracchi indesiderati, chiudessero i porti. Che modo è questo di
intendere lo sport e i suoi valori educativi Ciò che è ancor più grave
sta nel fatto che il prefetto di Chieti ci abbia comunicato questa
decisione all’ultimo momento, senza darci la possibilità di fare giusto
ricorso, appellandoci alle autorità gerarchicamente competenti, proprio
mentre i nostri tifosi stavano preparando, con allegria e passione,
animati da sani principi sportivi, la trasferta al seguito della nostra
amata squadra. Strano dover leggere nella disposizione prefettizia un
passaggio in base al quale, al posto dei nostri tifosi, si decide di
ospitare, in quello spicchio di campo che sarebbe dovuto essere a noi
dedicato, le famiglie ed i ragazzi tifosi del Pescara Calcio. O il
Prefetto di Chieti è un ultras biancazzurro, e mi augurerei proprio di
no, oppure siano dinanzi a decisioni non commentabili, inopportune e
certamente di comodo. Proprio per questo, per ciò che attiene al mio
status di parlamentare italiano e componente della Commissione difesa
della Camera dei deputati, mi attiverò immediatamente con
un’interrogazione al ministro dell’Interno per far sì che i prefetti
applichino la legge in conformità allo spirito della normativa, senza
usi per difetto o per eccesso del potere che viene loro conferito dallo
Stato
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