 | Foto Pratelli
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SAN GIOVANNI V.NO
– Doveva essere oggi la giornata utile per sapere qualcosa in più sul
conto della Massese e invece se ne riparlerà Lunedì quando alle 10 è
fissata l’udienza sul ricorso degli apuani avverso la non iscrizione al
campionato. La notizia è arrivata quasi inaspettata e non ha fatto
altro che aumentare l’ansia tra i tifosi del Marzocco che vivono ormai
da giorni questa noiosa situazione. Noiosa, si, perché se nel calcio ci
fosse un po’ più di chiarezza oggi sicuramente avremmo già la risposta.
La nostra non è una campagna anti – Massese, ci teniamo a
sottolinearlo, ma verso chi comanda ed ha il potere di prendere le
decisioni. Siamo a fine Luglio e ancora molto squadre non sanno a quale
categoria prenderanno parte la prossima stagione. Ci sembra assurdo al
giorno d’oggi, eppure i misteri continuano e come nel più intricato dei
thriller ogni tanto giunge qualche novità e senza un relativo perché.
Prendiamo il caso dell’Avellino, prima messo K.O. dalle dichiarazioni
al veleno di Macalli che ha accusato la Covisoc di aver sorvolato su
alcune presunte inadempienze dei lupi e poi come se nulla fosse
ripescato poche ore fa in B al posto del Messina. Ci chiediamo, Macalli
ha sputato veleno solo per il gusto di farlo o perché aveva in mano dei
fatti chiari ? se cosi fosse perché gli irpini sono in B ? ci
piacerebbe che qualcuno desse delle precise risposte ai nostri quesiti
in quanto nessuno su questa vicenda c’ha capito qualcosa. Prima
sembrava di avere a che fare con una società piena di debiti e senza
alcune liberatorie, poi in un sol colpo tutto si è risolto a tarallucci
e vino per la “felicità” di Cesena e Manfredonia che congiuntamente
avevano presentato ricorso verso la società presieduta dai fratelli
Pugliese. C’è da giurare però che la vicenda non si concluderà certo
qui perché è ancora fitto il mistero sulla scelta presa dalla FIGC. Tra
i tifosi azzurri, anche per quest’ultima notizia, lo scetticismo
comincia a salire e si spera che una volta tanto possa trionfare la
giustizia. Se a Massa risolvono i problemi tanto di cappello al
presidente Ferrara, viceversa è bene chiudere una volta per tutte la
vicenda e premiare chi ne ha veramente titolo o, per meglio dire, chi
negli ultimi anni ha sempre fatto le cose per bene ripianando nei tempi
tutto quello che c’era da ripianare e versando fino all’ultimo
centesimo di contributi previdenziali. Se così non sarà ce ne faremo
una ragione ma, ribadiamo, è assurdo permettere a società che hanno
avuto ed hanno tuttora dei grossi problemi finanziari concorrere per un
posto al sole. |