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17 ottobre 2008
Taranto, sorpresa da B
di Michele Pennetti per Il Corriere dello Sport |
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NUMERI POSITIVI |
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TARANTO - Un anno fa, quando partì per impadronirsi del campionato ( « Il nostro obiettivo è il primo posto, la promozione diretta »:
così parlò il presidente Blasi) dopo sette giornate il Taranto
contava nove punti e galleggiava nella pancia della classifica.
All'arrivo della stessa tappa, una stagione più tardi e con ambizioni dichiaratamente al ribasso ( « Cominciamo per affrontare un'annata di transizione, non pretendiamo nulla se non di raggiungere una salvezza tranquilla »:
così riparlò il numero uno del club rossoblù) il Taranto si ritrova
a quota 11, con un attivo di due lunghezze e una caratteristica fuori
dal comune: il raccolto è stato seminato quasi per intero in trasferta.
Lontano dalle mura amiche, inclusa l'imboscata di domenica scorsa a
Terni, la squadra di Dellisanti ha vinto tre volte su quattro ( unica
sconfitta sul terreno della capolista Arezzo).
Peraltro, dire che abbia giocato in casa i restanti tre incontri è
solo un formalismo. Lo Iacovone, nel quale gli jonici hanno pareggiato
due volte e perso al debutto con la Juve Stabia, è rimasto finora
chiuso al pubblico per il ritardato adeguamento alle misure di
sicurezza. Né riaprirà i battenti domenica prossima per il match con
la Paganese. Un handicap, l'assenza degli spettatori, non trascurabile
nell'economia di un'annata iniziata al di sopra delle aspettative.
« Non facciamo calcoli, né programmi
»:
ecco la parola d'ordine che il tecnico Dellisanti ha trasmesso allo
spogliatoio. Eppure il Taranto, in breve tempo, si è dato un'identità
tattica chiara. Gioca coperto, rischia le due punte solo quando lo
richiede la situazione o fiuta il momento propizio, cresce attorno alla
duttilità di un centrocampo che però, proprio al Liberati, ha
smarrito un tassello importante.
Per Paolucci, infortunatosi al ginocchio deserto (trauma distorsivo
con interessamento del menisco esterno e del crociato anteriore), i
tempi di recupero oscillano tra i quattro e i cinque mesi. Una batosta,
per una formazione dall'organico non molto nutrito di alternative.
« Ma io ripongo enorme fiducia nei ragazzi - ha sottolineato Dellisanti - e
so che possono migliorare ancora tanto. Siamo partiti per disputare
un campionato dignitoso, ci rende orgogliosi viaggiare sopra la media,
il nostro modus vivendi rimane preparare una partita alla volta,
senza fare troppo caso alla classifica ».
Se la graduatoria dovesse restare tale anche fra un mese o forse due,
e se lo stadio da blindato dovesse divenire fruibile, non è escluso
invece che Blasi inverta la rotta e, sul mercato di gennaio, rinforzi
l'organico con la mira di finire nel novero delle quattro compagini da
play off. D'altronde non è stato lo stesso massimo dirigente, domenica
scorsa, ad entusiasmarsi per il successo di Terni e ad affermare di
aver ammirato « Uno splendido Taranto »?
In attesa di rivedere la propria squadra, una tifoseria torna timidamente a sognare. |
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| inviato da ipse dixit il 17/10/2008 alle 0:19 | |
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