Un
irriconoscibile Legnano e un altrettanto brutto Cesena hanno
dato vita domenica ad uno squallidissimo 0-0 che, alla resa dei
conti, ha finito per scontentare entrambe le tifoserie. Quella
legnanese perché, dopo la bella prestazione offerta dalla
squadra in quel di Novara, il pubblico si aspettava certamente
una partita più motivata e combattiva da parte dei propri
beniamini; quella cesenate perché… beh, se la squadra
romagnola avesse vinto 3-0 - e di occasioni la formazione
allenata da Bisoli ne ha fallite a bizzeffe! - non ci sarebbe
stato poi un granché da recriminare.

L'ingresso
delle squadre in campo
Ore
15,00. Le squadre si presentano puntualissime sul campo di gioco
- il Legnano nella consueta tenuta lilla, il Cesena in maglia
nera con bordi bianchi - davanti a spalti stranamente più
gremiti del solito. In curva viene esposto uno striscione ('LA
TUA NORD NON TI HA DIMENTICATO - 2005-2008 CICCIO PRESENTE')
dedicato a Stefano Mostoni, detto 'Ciccio', giovane tifoso lilla
tragicamente scomparso tre anni orsono, in memoria del quale
capitan Bertoli va a deporre un mazzo di fiori proprio sotto la
gradinata occupata dai vecchi Boys.

In
ricordo di Ciccio
Prima
che la partita abbia inizio, la tifoseria lilla ha il piacere di
festeggiare due graditi ritorni sul terreno del Giovanni Mari,
ovvero quello di Laurent Lanteri - la cui assenza in questo
ultimo mese, soprattutto per la vivacità del gioco d'attacco
della squadra lilla, si è fatta sentire eccome! - e quello
dell'ex di turno Luca Ceccarelli, cui è dedicata una vera e
propria ovazione da tutti gli spettatori presenti sugli spalti.
O meglio, di quasi tutti: "Cecareli! Va ben l'aplauso,
ma ades fa minga girà i bal!".
L'ex
lilla Luca Ceccarelli
Agli
ordini del Sig. Bergher di Rovigo - buona la sua direzione di
gara - Attilio Lombardo decide di confermare la fiducia all'eroe
di Novara, schierando Alessandro Bosio sulla fascia sinistra
nella posizione di tornante con licenza di pungere. Mai scelta
si rivelerà più azzeccata se è vero che, alla fine di una
partita risultata noiosissima, la maggior parte dei tifosi la
pensava più o meno così: "Sa te pensi che incò ul
miglior l'è sta vun che fin la setimana pasà al giugava no…".
La
partita ha inizio e già dai primi dieci minuti di gioco appare
subito chiaro a tutti che le immagini dell'incontro odierno non
andranno certamente in onda sui telegiornali nazionali. Bisogna
infatti aspettare il 15' per assistere alla prima vera e propria
conclusione (del Cesena) verso la porta avversaria: gran botta
dal limite di Motta cui Ioime si oppone con una grande
deviazione in angolo. Qualcuno sugli spalti mormora: "Ghe
da sveglias! …se no, al so no ma va a finì incò!".
Poco
dopo, Chiazzolino recupera un pallone a centrocampo e sbaglia
l'appoggio verso il compagno d'attacco. Sulle tribune si odono i
primi mugugni tanto che il professore si sente in dovere di
intervenire per stemperare la tensione: "Insomma,
ragazzi, è il primo pallone che sbaglia in cinque partite quel
povero ragazzo…".
Sfortunatamente
oggi Giacomo risulterà per tutta la partita molto meno preciso
del solito alternando grandi cose e errori grossolani,
circostanza di cui il giovane centrocampista lilla farà poi
molto umilmente ammenda in sede di conferenza stampa. Un voto in
più solo per questo.
20'
minuto circa: ottima combinazione fra Virdis e Lanteri che porta
al tiro quest'ultimo con conclusione deviata da un difensore
bianconero che diventa facile preda per il portiere ospite.
"Tal lì! Almen t'è vistu un tentativu da tir in porta…
se no chichinsci sevum drè durmentas!".

Presa
aerea dell'estremo difensore ospite Ravaglia
25'
minuto: ennesima discesa sulla sinistra di un incontenibile
Bosio che ridicolizza il diretto avversario e mette al centro. "Sa
l'ha ciapà incò chel fiò lì? L'ho mai vistu fa chi robi lì?
Par mi, al s'è drugà…". E dietro di lui: "Ma
l'ha detto Lombardo che in allenamento fa delle cose incredibili
e che poi in partita lo fa impazzire perché non riesce a
ripetersi…".
28'
minuto circa: calcio d'angolo per il Cesena e giocatori del
Legnano tutti in area di rigore a presidio della porta difesa da
Ioime. Cico rischia l'infarto e, con voce stridula ai limiti del
disumano, urla: "Lombardo! Mettine almeno uno fuori
dall'area! Come si fa a stare tutti chiusi in difesa!".
Buon per lui che almeno lavora in Croce Bianca e, in caso di
malore, i soccorsi non dovrebbero farsi attendere molto.

Un
altro intervento di Ravaglia
30'
minuto circa: Roselli serve Lanterì che, appena dentro l'area
di rigore, gira al volo con una conclusione un po' sporca che si
perde di poco alta sopra la traversa dando comunque
l'impressione di poter entrare.
Sussulto
del pubblico sulle gradinate ('Uooohh') che si sveglia
dal torpore in cui era caduto fino a quel momento. Ma è
soltanto uno sprazzo di sole in un complessivo panorama di
oscurità totale.
45'
minuto circa: Motta scaglia un violentissimo destro da
venticinque metri che va ad impattare sul palo alla destra di
Ioime, completamente battuto. "Sa podi no, ostie! Ma sa
in drè fa inco'? Ghan voja no da giuga? Mil so no… A' in dre'
fa di chi robi… Su, sveglia ragazzi!".

I
tifosi ospiti
A
fine primo tempo, le facce che si vedono sugli spalti sono
tutt'altro che divertite. La squadra sembra decisamente un'altra
rispetto a quella vista in campo soltanto sette giorni fa a
Novara e tutti sono concordi nell'indicare nel solo Bosio
l'unico elemento veramente positivo fra le file della formazione
lilla.
Certo,
anche Lanteri si sta dando come suo solito un gran da fare, ma
un mese lontano dai campi - unito alla scarsa vena e conseguente
mancanza di apporto da parte degli altri compagni - lo
costringono a sua volta ad un inevitabile anonimato. Per non
parlare di Virdis di cui, dopo l'ottima prova di settimana
scorsa, non giungono addirittura notizie.
A
tirare su il morale, per fortuna, ci pensa lo speaker dello
stadio. "Attenzione, attenzione. Vi comunichiamo i
risultati sugli altri campi a cinque minuti dal termine dei
primi tempi. Lecco-Cremonese 1-0, Padova- Portogruaro…".
Il
silenzio cala gradualmente sullo stadio e anche i giocatori di
riserva che stanno palleggiando sul terreno di gioco sembrano
fermarsi per prendere buona nota dei parziali in fase di
comunicazione.
E'
evidente che tutti stanno aspettando QUEL risultato. "…Sambenedettese-Lumezzane
0-0". Breve pausa e poi… "A Venezia…
Venezia 1 - Pro Patria 0!".
Un
boato fa esplodere il Pisacane e braccia levate verso il cielo
cercano l'abbraccio con quelle dello sconosciuto seduto di lato
sulle gradinate. Neanche il tempo di gridare la propria gioia al
mondo intero che dallo stesso altoparlante giunge la rettifica: "Anzi
no, Venezia-Pro Patria 0-0".
La
correzione viene accolta sugli spalti con lo stesso spirito con
cui l'imputato prima si vede assolvere e poi, quasi in
contemporanea, condannare (a morte) dallo stesso giudice.
E
in tema di condanne, inevitabile sarà quella alla dannazione
eterna per molti tifosi che in quel mentre hanno decisamente
perso il controllo non riuscendo ad astenersi dal pronunciare
scelleratezze ed improperi di ogni tipo.
Rimane
un dubbio: ne dovrà rispondere anche lo speaker per
responsabilità oggettiva?
Mister Lombardo
Secondo
tempo. Squadre in campo con il medesimo schieramento dei primi
45 minuti. Neanche il tempo di cominciare che il Cesena è già
riversato nella metà campo lilla. Un insidiosissimo cross di
Bonura proveniente dalla sinistra attraversa tutta l'area di
rigore legnanese e viene raccolto nell'area piccola da
Giaccherini che lo spedisce in fonderia a non più di due passi
dalla porta.
Il
pericolo scampato non attenua l'irritazione dei tifosi sulle
tribune. C'è chi se la prende con i difensori che hanno fatto
filtrare il pallone ("Dem su. Adès sem drè giugà da
un bel po'…l'è no ura da sveglias fora!"), chi con
Ioime per il mancato intervento ("Si vede che la sua
fidanzata non lo fa uscire…"), chi molto più
semplicemente con le consuete entità superiori ("Alura…
***!") e chi, tanto per non sbagliare, con il solito "Lombardo,
dem, ostie!".
50'
minuto circa. Nizzetto, fino a quel momento decisamente
evanescente, si accentra dalla fascia destra verso il limite
dell'area e fa partire una gran botta di sinistro che sorvola la
traversa della porta difesa da Ravaglia.
Il
pubblico sugli spalti (finalmente) si esalta: "Sta tentu
che adès sa comincia a vidè un quaicos! Bravo Nizetto…"
cui fa seguito un abbozzo di un "Legnano, Legnano…"
che, per la verità, non trova un grande seguito sulle
gradinate.

Lilla
in azione
Sul
ribaltamento di fronte Rossini si fa superare in velocità da
Motta che si presenta in area da solo davanti a Ioime che gli
chiude lo specchio della porta con un grande intervento.
Qualcuno comincia a perdere la pazienza: "Adesso anche
Rossini comincia a fare buchi? Ma cos'hanno addosso oggi tutti?
Stanno facendo di quegli errori madornali… Per fortuna che
loro sono dei somari davanti alla porta!".
A
seguire, il solito Giaccherini si insinua nella difesa lilla,
saltando in un sol colpo Bertoli e Battaglia, e si presenta a tu
per tu con Ioime. Il bravo portiere lilla, ancora una volta, gli
si oppone costringendolo al cross verso il centro dove nessuno
raccoglie l'invito. Sugli spalti si intensificano i mormorii
mentre qualcuno rivolge la propria attenzione al giocatore
bianconero autore dell'azione appena sventata: "Quel
numero dieci lì è il tipo di giocatore che odio! Tutto fumo e
niente arrosto. Fa un sacco di dribbling, salta tutti, tiene
sempre palla ma poi, al momento della conclusione, non combina
mai niente…".
Vediamola
così: almeno oggi, buon per noi…

Chiazzolino
imposta una manovra di attacco lilla
60'
minuto circa: Chiazzolino recupera un buon pallone nella metà
campo cesenate e si presenta al tiro, sballando completamente la
mira. "O crista! Incò l'è propri no giurnata! Sa ma
significa un tir inscì? Dem Chiasolino, anca ti, drizza ul pè…".
Seguono
altri dieci minuti di noia totale fino a quando, intorno al 70',
ancora Giaccherini serve Motta la cui sballatissima conclusione
di piatto all'altezza del dischetto del rigore è da guinnes dei
primati della nefandezza.
Ancora
un sospiro di sollievo per il pubblico lilla che, stranamente,
invece di prendersela nuovamente con i giocatori in campo,
questa volta preferisce metterla sul ridere: "Quel
vundas lì, l'è drè giugà par ul Legnan, crista! Ahh, ahh…".
Ci
si avvia mestamente verso la conclusione dell'incontro e, mentre
Lombardo inserisce Morandi al posto di (un indispettito) Roselli,
sulle tribune in molti cominciano a dare un'occhiata
all'orologio.
Qualcuno
al mio fianco si lascia andare ad una confessione: "Mai
come oggi ho desiderato che la partita finisse… Anche perché,
se finisce così, questo, per come è andata, è un punto
d'oro!".
Ma
c'è anche chi la vede diversamente: "E invece io ti
dico che proprio queste sono le partite che poi finisci per
vincere. Loro sbagliano un sacco di gol e tu, al primo affondo,
li punisci…".
In
quel mentre, Lombardo calcia dalla destra una punizione che
attraversa tutta l'area cesenate con Bosio prima, e Albanese
poi, che ciccano in serie la conclusione.

Uno
stop al limite dell'aria di Bosio
No,
a quanto pare, oggi deve proprio finire così. Tempo di
un'ennesima incursione di Giaccherini sui cui piedi si avventa
un sempre presente Ioime e del commento illuminato del
professore, proprio mentre Bosio scorrazza ancora una volta
sotto la tribuna distinti ("Beh, dai, dopotutto non è
andata così male. Intanto abbiamo recuperato un giocatore. Non
so se ha cambiato la dieta o cosa, ma Bosio è un altro rispetto
a quello che conoscevamo. E poi non abbiamo perso, che è sempre
un buon segnale…"), che l'arbitro fischia la fine
delle ostilità.
Il
pubblico abbandona mestamente gli spalti mentre lo speaker da il
colpo di grazia annunciando il risultato finale di Venezia - "Ma
l'eva minga drè perdi vun a zeri ul prim tempu?" si
interroga un'anziana signora rimasta un po' indietro con gli
aggiornamenti Amplifon - questa volta senza correzioni.
Non
è stata una bella partita e tutti se ne rendono conto. Tuttavia
talvolta bisogna essere pratici e guardare al lato positivo
delle cose. Si poteva perdere e invece si è strappato un
pareggio. Avevamo un diffidato e nessuno è stato ammonito. Fino
a qui, avevamo sempre preso gol e oggi siamo rimasti imbattuti.
Cosa
possiamo pretendere di più? Si beh certo, se domenica il
Legnano a Sesto decidesse di ripetere la prestazione dello
scorso anno…
Paolo
Zambon - www.statistichelilla.it
Foto
Alberto Gallo - www.statistichelilla.it |