17 maggio 2008
Salernitana - Sassuolo: 0-1, gara decisa dopo calci di rigore
Salernitana - Sassuolo: 0-1, gara decisa dopo calci di rigore
Intraprendente, ma inconcludente la Salernitana si lascia soffiare la
Supercoppa al fotofinish. Si decide tutto ai rigori e l’errore di
Mammarella dal dischetto consegna il trofeo nelle mani del Sassuolo.
Eppure i granata partivano col favore dei pronostici dopo la vittoria
dell’andata.
All’Arechi Brini si affida di nuovo al tandem d’attacco Di Napoli -
Ferraro. Non ci sono Tricarico e Fusco, in mediana Russo affianca
Soligo, in difesa Troise fa coppia con Cardinale. La gara si rivela
subito vivace: al tiro di Pensalfini che non impensierisce
eccessivamente Iuliano, risponde Di Napoli.
Gli emiliani si segnalano, poi, in due circostanze con uno dei
giocatori più dinamici, Bracaletti che ci prova da fuori area al 7’ e
al 9’. Si gioca a ritmi elevati e la Salernitana si fa vedere un minuto
dopo dalle parti di Benassi: Di Napoli serve un buon pallone a
Piccioni, fermato dall’estremo difensore del Sassuolo.
Mentre dalla parte opposta, Pensalfini rimedia un calcio d’angolo, i
granata si affidano alle iniziative dei singoli: al 12’ Ciarcià prova
la conclusione da fuori, un minuto dopo si registra il tentativo di
Piccioni sugli sviluppi di corner corto battuto da Di Napoli, poi è la
volta di Ferraro che fa tutto da solo, ma il suo tiro finisce alto
sulla traversa.
La Salernitana crea ma non concretizza e il Sassuolo inizia a premere
sull’acceleratore: al 18’ su invito di Magnanelli, Erpen sfiora il palo
alla destra di Iuliano, poi ci prova anche Bracaletti di testa. Gli
emiliani sfruttano il buon momento e al 24’ Selva approfitta
dell’errore di difensivo dei granata: Troise sbaglia l’intervento,
Cardinale scivola e l’attaccante del Sassuolo si ritrova solo in area e
va a segno indisturbato.
Nel finale di tempo mentre l’undici di Allegri tenta di passare anche
con Bracaletti su punizione, la Salernitana chiama in causa Benassi in
un paio di occasioni prima con Piccioni da fuori, poi con Di Napoli,
che ci prova anche su calcio piazzato al 39’. Nella ripresa Brini
cambia tutto e all’8’ esaurisce tutte le sostituzioni. Mammarella
prende il posto di Ciarcià, Di Deo e Cammarata rilevano Milanese e
Piccioni.
A partire dal quarto d’ora la Salernitana diventa padrona del campo, il
Sassuolo si segnala solo con una punizione di Manganelli, poi inizia
l’assalto dei granata. In contropiede Ferraro, lanciato da Cammarata,
arriva al tiro, ma sulla sua strada trova Benassi.
Sul corner seguente il portiere del Sassuolo manda sulla traversa il
colpo di testa di Di Deo. Dalla parte opposta Iuliano respinge
l’insidioso diagonale di Erpen, ma è sempre la Salernitana a rendersi
pericolosa.
Arturo Di Napoli inizia a trascinare i granata: al 28’ il suo tiro
dalla distanza finisce alto sulla traversa, poi Re Artù ci prova di
testa su punizione di Mammarella, e infine tenta una girata in area, ma
Benassi è attento, così come accade al 42’, quando il portiere del
Sassuolo si supera sulla splendida punizione del bomber di Rozzano.
Nel finale la Salernitana rimane anche in 10 per l’espulsione di Russo,
per somma di ammonizioni. La gara si decide ai rigori. Dagli undici
metri il Sassuolo va a segno con Selva, Erpen, Manganelli, Piccioni e
Tarozzi, i granata passano con Ferraro, Di Napoli, Cammarata e Di Deo,
ma poi arriva l’errore di Mammarella che colpisce il palo alla sinistra
di Benassi. Alla fine è il Sassuolo ad esultare e ad alzare la
Supercoppa.


Granata: ora si pensi solo alla B
Ci sono tavoli e tavoli. Tavoli di confronto, tavoli di trattativa e
tavoli di convivio. Talvolta, può capitare che un unico tavolo possa
bastare per tutto, soprattutto quando trattasi di tavola, dove –
proverbialmente – si ragiona meglio. Attorno a questo tavolo, per ora
ancora immaginario dovranno sedersi a breve Lombardi, Murolo ed il
Direttore Generale e parlare di futuro.
L’impegno di Supercoppa ha ritardato il confronto tra le parti
anche se la strategia aziendale è stata già da tempo definita. Salutato
Brini, che esce di scena senza colpo ferire, il primo nodo da
sciogliere è quello dell’allenatore. La rosa di nomi si stringe attorno
a due candidati che nel contempo rappresentano anche due diverse scuole
di pensiero: Mutti e De Canio. Il primo è molto legato a Fabiani e ad
alcuni calciatori granata come Di Napoli e Fusco. Pratica il 4-4-2 sul modello Agostinelli ma è un tecnico molto
più esperto. Il secondo, De Canio è un allenatore per il quale Lombardi
stravede da tempo. Pratica un tipo di gioco molto più spettacolare
rispetto a Mutti. Le sue squadre giocano anche con il 3-4-1-2 ed hanno
una spiccata vocazione offensiva. Entrambi i candidati alla panchina
granata potranno sfruttare nel migliore dei modi i 10/12 calciatori su
cui la società ha deciso di puntare anche per il prossimo anno. Ancora in piedi anche la candidatura di Moriero che nei giorni
scorsi è stato visto in città. Insomma non si scarta alcuna ipotesi.
Ciò che appare ovvio è che la Serie B non può assolutamente essere
sottovalutata ed inoltre prevede un aggravio di costi notevolissimo. Giovedì il Sassuolo ha vinto sul campo ed ai rigori ma
rispetto alla Salernitana ha una marcia fornitaledagli sponsor. Ben 130
per la compagine neroverde rispetto ai 32 partner commerciali che
affiancano i granata. La forte azione di marketing territoriale
consente al Sassuolo Calcio di affrontare la Serie B senza particolari
patemi d’animo. Di contro, la Salernitana, per controbilanciare questa
sproporzione può mettere sul tavolo la voce relativa agli incassi al
botteghino per una media di 91 mila euro a partita. Ma in B tutto ciò
potrebbe non bastare. Ecco perché una Salernitana vincente ha bisogno
di trovare altre risorse per un campionato da vertice
http://www.salernonotizie.it/
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